Paura di Volare o meglio... ansia del volo
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Paura di Volare o meglio... ansia del volo

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Paura di Volare o meglio... ansia del volo

In termini di libere associazioni il concetto di volare rimanda, almeno nella mia fantasia, a situazioni molto più ampie rispetto all’idea meccanica e definita dell’aereo in sé. Rimanda al mondo della natura, al desiderio di sentirsi liberi, autonomi, di lasciarsi alle spalle problemi o abitudini consolidate e a volte costrittive. La paura di volare o l’ansia del volo, d’altro canto, richiama quindi, se pure in maniera implicita, un timore associabile al lasciarsi andare, allo sperimentare autonomia, fare un qualcosa di diverso da ciò che normalmente, quotidianamente facciamo come consuetudine, nel bene e nel male.

Al di là però di queste considerazioni iniziali e di carattere generale, la paura di volare, o meglio la fobia del volo (aerofobia), ha anche effettivamente una sua precisa connotazione, associata all’aereo, ed è di fatto classificabile come una fobia specifica, dignitosamente al pari delle altre, come ad esempio l’aracnofobia, l’agorafobia o la claustrofobia.

Ovviamente la situazione del volo è comunque una situazione poco comune, almeno per le persone che non fanno di professione il pilota o l’assistente di volo. Pertanto possiamo anche subito dire apertamente che è per certi aspetti normale non sentirsi sempre a proprio agio a bordo di un aereo. In altri termini non basta un lieve timore dell’aereo perché si possa essere etichettati come aerofobici.

Ma in che modo si presenta la cosiddetta fobia del volo?

In effetti le forme in cui si manifesta sono tante e ognuna diversa dall’altra. Si va da un lieve disagio circoscritto solo ad alcune fasi del volo, a un’ansia talmente invalidante da non poter neanche immaginare di salire su un aereo. Nel complesso le persone che sentono di avere una sorta di fobia del volo possono essere suddivise in tre gruppi:

Il primo gruppo riguarda persone che proprio non riescono a volare. In genere non hanno mai preso un aereo perché anche il solo pensiero è sufficiente a scatenare in loro pensieri e immagini angoscianti che ritengono di non riuscire a sopportare. In questa categoria può rientrare anche chi ha già volato, ma ha deciso di smettere ad un certo punto, a causa di un volo particolarmente critico, almeno nella sua percezione.

Il secondo gruppo riguarda quelle persone che volano solo se è davvero strettamente necessario. Il volo è vissuto come un’esperienza angosciante, che li porta a provare un forte senso di disagio e sconforto. Queste persone volano soltanto se veramente costrette, facendo leva su tutte le risorse che hanno a disposizione, spesso ricorrono ad ansiolitici o alcol e i giorni che precedono il volo programmato sono vissuti con grande apprensione.

Il terzo gruppo riguarda tutti coloro che in aereo vivono sensazioni di ansia e di angoscia non particolarmente elevate. Sono però sempre tesi e pronti a scattare al minimo sobbalzo. L’atteggiamento è di continua attenzione e allerta, ma il livello di ansia non raggiunge mai i livelli degli altri due gruppi. Volano con regolarità spesso per lavoro e provano un disagio che è significativo ma non invalidante.

Nel complesso, sia in generale che considerando i tre gruppi, la paura di volare è molto più diffusa di quanto non si possa credere. Immaginare di essere gli unici ad avere un rapporto difficile con l’aereo sarebbe un errore. Non si è soli insomma, né vale la pena quindi sentirsi isolati o chiudersi in un mutismo che porta a non rivelare questo disagio. Meglio sentirsi liberi di condividere questo malessere che di fatto, accomuna molte persone.

Prima mossa utile quindi, liberarsi dal peso del segreto. Poi ci si può avvicinare anche gradualmente al mondo del volo, attraverso un approfondimento senza preconcetti, magari gestito da esperti del settore che possano proporre testimonianze dirette, curiosità tecniche o, sul versante personale, su alcuni dei meccanismi che guidano i processi psicofisiologici dell’ansia. Mi fa piacere citare a tal proposito Luca Evangelisti, psicoterapeuta che ha dedicato tanto del suo lavoro proprio allo studio delle fobie legate al volo.

Attualmente sono disponibili sia una discreta offerta di consulenze individuali sul tema che una pluralità di corsi più o meno brevi, ciascuno con diversi approcci e caratteristiche specifiche. L’importante è informarsi prima e poi perché no, provare fare quel passo in più che potrebbe portarci a cambiare una situazione di stallo… dopotutto come si dice, tentar non nuoce.

GDS