Ability Test... Cioè? Una rapida introduzione
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Ability Test... Cioè? Una rapida introduzione

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Ability Test... cioè?

Iniziamo col dire che gli ability test sono quelli che un tempo definivamo più semplicemente i “test attitudinali”. Secondo una definizione classica, sono delle misurazioni obiettive e standardizzate di un campione di comportamento che si ipotizza sia rappresentativo della totalità del comportamento da prevedere. In pratica gli Ability Test misurano delle specifiche attitudini; o almeno questo è quello che si prefiggono di ottenere: una misurazione standardizzata, in genere ottenuta in base al numero di risposte esatte date in uno specifico lasso di tempo.

Negli ultimi anni si sono sempre più diffusi, seguendo di pari passo il progresso tecnologico in atto nella nostra società. L’evoluzione prosegue e ulteriori cambiamenti sono in atto; quello che un tempo veniva veicolato con dei fascicoli, carta e matita (modalità ancora ad oggi presente in qualche concorso pubblico), è stato successivamente trasferito prima sui Personal Computer, poi On-Line, e reso negli ultimi anni ovviamente accessibile anche da Smartphones e Tablet.

Oggi l’aspetto con cui si presentano è del tutto in linea con i tempi, ma il costrutto di base è sempre lo stesso, giustamente ancorato ai principi di validità e attendibilità, almeno per i test considerati validi da un punto di vista scientifico.

Affinchè un test sia considerato valido e attendibile, la sua costruzione e la validazione deve rispondere a numerosi e dettagliati procedimenti ed adempimenti. Non è questa la sede in cui approfondirli, ci addentreremmo in un discorso troppo tecnico. Ci basta qui segnalare che si tratta di procedimenti specifici, strettamente correlati a concetti di statistica, quali frequenze, valori centrali, media dei punteggi ottenuti, campioni di riferimento, punti standard, valori percentili ecc.. Sintetizzando al massimo, un test, per essere considerato valido deve soddisfare gli scopi per cui viene impiegato. Deve essere quindi “attendibile” (coerenza dei punteggi nel caso in cui lo stesso individuo dovesse ripetere nuovamente lo stesso test) e “predittivo” (efficacia del test di prevedere il rendimento di una persona nell’abilità specifica misurata).

CENNI SULLE ORIGINI ED EVOLUZIONE DEGLI ABILITY TEST

Oggi abbiamo a disposizione una grande varietà di Ability Test, ciascuno che si propone di misurare specifiche abilità cognitive. Inizialmente però, a livello storico, i primi test furono costruiti con il principale intento di definire e misurare la cosiddetta “intelligenza generale”. Siamo intorno ai primi anni del 1900 con le pionieristiche ricerche di Spearman, Binet e Simon. Le prime applicazioni pratiche arrivarono successivamente con l’ingresso degli USA in guerra e la necessità di selezionare rapidamente personale militare. La facilità d’uso anche su grandi numeri, portò progressivamente ad un’espansione dell’applicazione dei test anche ad altri contesti più vari di selezione del personale, come ad esempio grandi aziende o industrie.

Ad oggi abbiamo a disposizione numerose tipologie di Ability Test, abbondantemente utilizzate dalle aziende non solo per selezioni da mercato, ma anche per processi di valutazione del personale già assunto. A titolo esemplificativo ecco di seguito i nomi di alcuni tra i test più frequentemente utilizzati e che quasi sicuramente avrai già sentito nominare almeno una volta: Numerical reasoning, Verbal reasoning, Logical reasoning. Nel prossimo post vedremo dove si trovano e come si presentano.

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